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[30/09/2022]Marchi e brevetti saranno chiave della redditività 2023
Marchi e brevetti saranno chiave della redditività 2023
Il 93 % delle PMI con diritti di proprietà intellettuale e marchi e brevetti registrati rileva un impatto positivo sulla propria attività.
Però un’ampia maggioranza di PMI dell’UE probabilmente non sa come sfruttare al meglio le proprie risorse intellettuali o dove trovare assistenza per sviluppare le proprie strategie di PI. Tanto che l’edizione 2022 della scheda di valutazione sulle PMI e la proprietà intellettuale,indagine a livello dell’Unione europea (UE) pubblicata dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) attraverso l’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, mostra che solo il 10 % delle piccole e medie imprese (PMI) dell’Unione è titolare di diritti di proprietà intellettuale (PI) registrati quali marchi, disegni e modelli e brevetti nazionali ed europei.
Le PMI proprietarie di marchi e brevetti hanno riferito un miglioramento della reputazione o dell’immagine dell’impresa (60 %), una migliore protezione della PI (58 %) e migliori prospettive commerciali a lungo termine (48 %) grazie alla registrazione dei propri diritti di PI.
L’importanza di registrare la PI
Gli studi economici mostrano una correlazione positiva, particolarmente marcata per le PMI, tra la titolarità dei diritti di PI e i risultati economici. Le PMI che possiedono diritti di PI generano il 68 % di entrate in più per dipendente rispetto alle imprese che non ne detengono.
Inoltre, un terzo (36 %) delle PMI titolari di diritti di PI afferma di aver ottenuto un profitto economico grazie ai diritti registrati.
Per quanto riguarda i motivi della mancata registrazione, la ragione principale addotta dalle PMI è di non cogliere alcun vantaggio aggiuntivo con la registrazione di diritti di PI (35 %). Altre motivazioni addotte sono: l’opinione delle PMI secondo cui le proprie risorse intellettuali non sono sufficientemente innovative per la registrazione (20 %), le conoscenze insufficienti (19 %) o il fatto di non soddisfare i requisiti di registrazione (19 %).
Tra i motivi della registrazione più comuni figurano la convinzione delle PMI che i diritti di PI aiutino a prevenire la contraffazione (66 %) e, a seguire, l’aumento del valore e dell’immagine della loro impresa (65 %) nonché la garanzia di una maggior certezza del diritto (63 %). Inoltre, la metà delle PMI ritiene che un motivo per la registrazione sia l’applicazione efficace delle norme.
Come affrontare una violazione dei diritti di PI
Lo studio esamina anche le violazioni e il modo in cui le PMI affrontano questo problema. Tra le PMI titolari di un diritto di PI registrato, il 15 % ha subito violazioni dei propri diritti di PI, il più delle volte per quanto riguarda i marchi, con una conseguente perdita di fatturato e di reputazione. 9 su 10 di queste PMI hanno intrapreso azioni per far rispettare i propri diritti di PI, in particolare attraverso trattative dirette.
In generale, l’85 % delle PMI titolari di diritti di PI registrati si affida a misure specifiche per individuare potenziali violazioni che dipendono principalmente dai riscontri dei clienti, dalle informazioni ricevute occasionalmente o dal monitoraggio sistematico.
Gli incentivi per le PMI
L’EUIPO, insieme alla Commissione europea e agli uffici di PI nazionali e regionali dell’UE, ha avviato una serie di iniziative a sostegno delle PMI dell’UE nel campo della proprietà intellettuale. Il Fondo per le PMI, istituito a seguito della pandemia e tuttora in corso, è un regime di sovvenzioni che fornisce assistenza finanziaria alle PMI per le domande di marchi, disegni, modelli e brevetti, nonché per il sostegno personalizzato in materia di PI («IP Scan»). Da quando è stata avviata, nel gennaio 2021, quasi 30 000 imprese nell’UE hanno beneficiato di questa iniziativa.